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V CAPITOLO : Terrore

Immagine del redattore: Valerio Filippi PlazaValerio Filippi Plaza

Elfi terrorizzati scappavano urlando in tutte le direzioni fuggendo dall'antica piazza, Tiren, Gorlack e Torgaod correvano il più velocemente possibile verso il luogo dell’esplosione, seguiti da Allandros e altri sei soldati. Arrivati, sul terreno di fronte la cattedrale un’immensa voragine in fiamme lasciava vedere il piano inferiore della città. Tre lingue di fuoco azzurro uscirono come proiettili dalla voragine, rivelandola per quella che era, un portale dimensionale. Le fiamme si schiantarono a terra e dai bracieri ardenti uscirono tre figure immonde. Sembravano dei Dragonidi ma non morti, creature dell'oscurità atte solo alla distruzione, subito dietro di loro un altra lingua di fuoco, stavolta violacea si schianta per terra creando un ulteriore fossa. Una figura totaalmente differente si materializza, con sembianze umanoidi, una lunga mantella nera con tanto di cappuccio gli copriva la maggior parte del corpo mentre una maschera bianca priva di qualsiasi espressione gli occultava il volto.



<< Ma Cosa diavolo succede qui !! >> urlò Allandros arrivando prima degli altri tre. I dragonidi iniziarono a sputare fiamme cristallizzate contro le case e le abitazioni, mentre la quarta figura prestava attenzione unicamente alla cattedrale.


 

Allandros insieme al suo gruppo di guardie elfiche si lanciò in un feroce attacco contro gli aggressori. Due dragonidi gli sbarraono la strada, il terzo sotto l’ordine dell’Umanoide iniziò a correre verso la cattedrale. Poco prima di arrivare alla scalinata l’abominio iniziò a sgretolarsi avendo urtato qualcosa che sembrava una parete magica. Dall’alto, sulle torri della chiesa sei chierici stavano concentrano tutto il loro mana, creando una barriera arcana intorno alla cattedrale.


 

Pochi istanti dopo le guardie elfiche erano a terra prive di vita , uccise dai due Dragonidi, Allandros era a caduto al suolo gravemente ferito, invano provava a rialzarsi, uno dei due immondi si fece avanti e con gli artigli sguainati provò a decapitarlo. In attesa della fine, Il capo delle Guardie chiuse gli occhi in protezione attendendo il colpo fatale...colpo che non arrivò mai! La zampa del Dragonide cadde a terra recisa dalla lama di Gorlack << Forza Capitano!...in piede ci serve aiuto! >> Urlò il Gargoyle mettendosi in protezione dell’elfo. I due nani raggiunsero anche loro la formazione. Il dragonide ferito provò con un gesto disperato ad addentare il corpo di Gorlack, il quale con un rapido movimento lo schivò e infondendo energia divina sulla sua lama, gli recise di netto la testa. Intanto Tiren e Torgaod si erano scagliati contro il nemico.


 

Il corpo di Tiren bruciava, ed era pervaso da una irrefrenabile ira, i movimenti del giovane nano diventarono devastanti, bastò un solo colpo per scaraventare in aria il Dragonide, inerme di fronte a tale potenza. Torgaod piantò il suo fidato martello nel terreno, iniziò a canalizzare l’energia magica dei due immensi alberi, e quando fù al culmine della potenza ,un intrecciarsi di rami immensi trafissero come una lancia il Dragonide in volo. Allandros era stupefatto dalla potenza di quei tre. Ora tutta l’attenzione era rivolta a quella figura che se ne stava li impassibile, fissando la cattedrale senza degnargli neanche uno sguardo. << Maledettooo!!! Hai attacato i miei nuovi amiciiii...Ora ti Uccidoooo!! >> urlò Tiren scattando in un attacco furioso. A pochi metri dall’umanoide il giovane Nano si paralizzò, non riusciva più a muovere neanche un muscolo, prontamente i suoi due compagni si mossero in suo soccorso rittrovandosi nella stessa situazione. Nessuno di loro se ne era accorto ma la mano dell’essere misterioso brillava di energia magica violacea << Esseri inferiori, non dovete disturbarmi, otterrò ciò che voglio e non saranno di certo insetti come voi a fermarmi! >> a queste parole alzò l’altra mano creando una piccola stella che ardeva nel suo palmo

<< Sparite! >> con estrema calma scagliò la stella verso di loro, che impattando per terra esplose in una immensa supernova di fiamme Travolgendoli completamente.



“ stiamo per morire”... “non è possibile”...“ ma chi diavolo è?”... Nelle loro menti solo queste domande riecchegiavano, ed arrivati a quel punto anche la paura della morte era scomparsa. Solo il buio e l’oscurità stavano prendendo piede in loro. Poco prima di chiudere gli occhi delle parole in lontananza

“ L’occhio... presto...nella cattedrale ..mio”.


Lampi blu vorticano nell’imenso dell’universo, 5 occhi immensi osservano e scrutano tutto, tutto gira freneticamente in un vortice di piume dai colori più disparati e... l’antica foresta ai piedi di Iron Keep devastata dalle fiamme violacee che fuoriescono dal terreno...


<< Ragazzi!!...Ragazziii svegliatevi...forza!! Non potete lasciarci le penne cosi, diamine! >> Togaod aprì gli occhi, risvegliandosi tra le braccia di Allandros che lo squoteva impaurito << Grazie a Pelor siete salvi...>> lentamente e molto indolenziti anche Gorlack e Tiren riuscirono a rialzarsi. Guardandosi intorno la piazza era completamente diversa dal loro arrivo, le case degli abitanti erano completamente sciolte dal calore infernale delle fiamme, a terra i cadaveri sfigurati dal fuoco delle guardie e dei cittadini che non erano riusciti a mettersi in salvo, tutto era distrutto, tutto tranne la cattedrale. << Ma che diavolo è successo qui...dov’è il tizio mascherato? E perchè siamo vivi? >> chiese Tiren tastandosi il corpo, come per controllare che tutto fosse al suo posto. << Ragazzi miei mi piacerebbe prendermi il merito di avervi salvato, ma se siete ancora qui...o meglio se siamo ancora qui, lo dovete solo a Don Rekuar! >> alle spalle di Allandros un orco con una tunica clericale si affacciò, i canini sporgevano dalla bocca e sull’occhio destro una cicatrice non gli permetteva di aprirlo. Mai prima di all’ora Torgaod, Tiren e Gorlack avevano visto un volto così pacifico. << Oh Oh Oh...finalmente vi siete svegliati...dai su, su entriamo in chiesa! Luogo più sicuro non c’è ! >> e girandosi, con estrema calma si diresse verso l’ingresso della cattedrale. I tre si guardarono, ancora un po’ sconvolti dall’accaduto e molto titubanti nel seguire un orco, Allandros si fece avanti ed iniziò a seguire il Padre. Vedendo il capitano fare questi passi anche i Diavoli Blu iniziarono ad andare con lui.


 

Rekuar era un orco completamente diverso dall’immaginario comune, era una figura distinta, con abiti sorprendentemente puliti, portamente nobile e attegiamenti più che gentili. Alle porte della cattedrale << Ragazzi ora se vi fermate un attimo qua curiamo quelle ferite! >> Rekuar allargò le braccia sopra le oro teste, l’occhio sinistro iniziò a brillare di una luce sacra, come anche le sue mani, ed una cascata di magia scintillante scese sui corpi dei soldati. Dopo pochi secondi i loro tagli iniziarono a rimarginarsi e quei dolori diffusi su tutto il corpo a svanire.

<< WoooooooooW.... ma lei brilla come una torcia !! e guarda come sto beneeee !!!>> esclamò Tiren ingenuamente. << Padre grazie, da parte di tutti noi...ma ci vuol spiegare chi era quell’essere ? e cosa voleva da voi? >> si intromise Torgaod. L’orco cambio espressione diventando un po’ più cupo

<< Entriamo dentro non è bene parlarne qui! >> e abbassando la voce chiese

<< chi è per voi l’unico vero dio? >> e tutti e quattro risposero

<< Ovviamente come ci insegnano, il primo dio fu Pelor! >> Rekuar scoppiò in una fortissima risata

<< Dai entriamo! Sicuramente in questo luogo potrete capire qualcosa di utile! >>


"Chi è Don Rekuar? L’unico essere non di razza elfica all’interno di quella città è lui? Ma sopratutto cosa vorrà rivelargli? Si scoprirà di più nel prossimo capitolo. Grazie di essere giunti fin qui, continuate a seguirci".


 
 
 

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